domenica 19 luglio 2015

Marshall B. Rosenberg - Le parole sono finestre - oppure muri (ed. Esserci)

Cambiare vita con la comunicazione non-violenta
Le parole sono finestre sulla comunicazione non-violenta era uno dei libri tra  quelli consigliati da un blogger che seguo perché a mio parere sta facendo un efficace lavoro di sensibilizzazione per chi ha bisogno di cambiare vita.

Vi racconto cosa accade in questo libro perché è un vero viaggio nel tempo della memoria di ognuno di noi e mi ha mostrato cose che non ero in grado di vedere ma che sentivo e sento tutt'ora.

Il libro è "Le parole sono finestre (oppure muri) - introduzione alla comunicazione non violenta" scritto nel1998 da Marshall B. Rosenberg e pubblicato da Edizioni Esserci nel 2003.

Il testo tratta della comunicazione verbale in modo efficace e chiaro con molti esempi di situazioni tipo in cui un dialogo gestito con umanità, empatia e sincerità può fare la differenza.


E' la domanda il nostro chiodo fisso


Il testo esordisce con una domanda: 

Cosa ci fa allontanare dalla naturale empatia umana portandoci a manifestare comportamenti violenti e strumentalizzanti? E perché esistono persone invece che possono mantenere empatia nelle circostanze più difficili?

Rosenberg trova la chiave della risposta nel linguaggio e nel modo di usare le parole. Questi 2 elementi sono in grado di condizionare la capacità di una comunicazione efficace, quindi in empatia, tra chi parla e chi riceve. 




Le parole sono finestre 
Stando alla tesi fondamentale del libro, che usa "non-violento" nel significato che Gandhi attribuiva alla parola, l'empatia è la naturale modalità di espressione tra 2 esseri viventi. In altre parole è il processo tra 2 entità in cui ognuno dei soggetti ha la possibilità di partecipare dello stato emotivo e dell'esperienza diretta dell'altro. Nessuna immaginazione ma sola ed esclusiva percezione pura e istantanea dell'altro.

Se hai letto fin qui senza aver provato incredulità, stupore o gioia potrei essere stato poco chiaro e troppo sintetico. Per favore prova a rileggere questa cosa ancora una volta lentamente.





Il processo di comunicazione non-violenta (CNV)


La CNV si organizza in 4 componenti o momenti:


1. osservazioni

2. sentimenti
3. bisogni
4. richieste


Se le 4 componenti sono rispettate e noi aiutiamo il nostro interlocutore a fare lo stesso, anche senza che lui abbia nozioni di CNV, possiamo 


"stabilire un flusso di comunicazione in entrambe le direzioni   
fino al punto in cui l'empatia si manifesta naturalmente".

Al nostro livello di violenza attuale, e il libro vi sconvolgerà per quanto siamo violenti con noi stessi e gli altri senza rendercene conto, si tratta di:

1. imparare a distinguere osservazioni da giudizi.
2. imparare a identificare ed esprimere accuratamente i nostri sentimenti ( e aiutare a precisare quelli dell'altro se in difficoltà).
3. Esprimere il nostro bisogno che fa da leva all'emozione che ci attraversa e distinguere lo stimolo dalla causa.
4. chiedere in modo chiaro all'interlocutore cosa abbiamo bisogno che lui faccia per noi per soddisfare il nostro bisogno.


Per fare un esempio di efficace comunicazione non-violenta

Dal libro:

Voglio che tu mi capisca. 
Diventa in CNV 
Vorrei che mi dicessi quello che mi hai sentito dire.

Le cose che la gente dice talvolta mi feriscono.
Diventa in CNV 
Mi sento amareggiato quando ricevo delle critiche perché vorrei essere apprezzato.

Mio figlio spesso non fa i compiti.
Diventa in CNV 
Questa settimana non ho visto mio figlio fare i compiti.

Facile vero?
Se ne siete convinti vi ammiro molto.
Nella mia esperienza io sono spesso amareggiato perché vedo più frequentemente violenza che empatia.

Per chi fosse interessato ho trovato questo link con i corsi organizzati da formatori certificati e non.
Comunicazione non-efficace
In rete si possono trovare altre informazioni ed eventualmente i libri che trattano di questo argomento.
La mia è un' infarinatura e non sarà esauriente, spero solo di avervi incuriosito quanto basta per muovervi in autonomia.

Vi basti sapere che innumerevoli discipline hanno fatto della comunicazione efficace tra genitori e figli o comunicazione aziendale un business (come al solito) ma finalizzato alla persuasione e alla vendita.

Qui invece si parla di relazioni tra esseri umani, persone, amici, parenti, conviventi e anche animali domestici. Ho conosciuto chi giura che può sentire cosa prova una pianta. Credevo fossero cazzate. Poi tempo dopo ne ho fatto esperienza diretta e sono ancora incredulo.


Marshall B. Rosenberg autore della  Comunicazione non-violenta


LUI


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